Dinnanzi ai 4000 giovani di Comunione e Liberazione, assiepati nell’auditorium della Fiera di Rimini, il presidente del Senato italiano Marcello Pera ha elencato ieri in una lunga relazione di 25 cartelle i rischi che a suo parere incomberebbero sull’Occidente. Aprendo il Meeting del movimento cattolico, che si svolgerà nella località romagnola fino al 27 agosto, Pera ha annoverato tra le cause della crisi dell’Occidente l’immigrazione incontrollata, a cui l’Europa aprirebbe le porte a cause del calo della natalità, e il multiculturalismo. Secondo la seconda carica dello stato italiano, equiparare ogni cultura porta ad un relativismo dalla forte potenza disgregatrice. Disapprovando un "meticciato" che affianchi molteplici comunità culturali e religiose fino a decretare una segregazione delle minoranze, colma di rancori, Pera propone di compiere maggiori sforzi per spingere gli immigrati a conoscere e condividere la lingua, la civiltà e i valori italiani e renderli in tal modo cittadini a tutti gli effetti. Nella “guerra santa” che secondo il presidente del Senato i fondamentalisti islamici avrebbero dichiarato all’Occidente, occorre difendersi attraverso il dialogo, la diplomazia, la cultura, gli accordi. Tuttavia, laddove i negoziati politici non fossero sufficienti, Pera ammette e giustifica anche il ricorso alle armi.